La sfida è che tu sei tu e la tua esperienza è unica”. Dunque diventa più interessante prestare attenzione alle differenze”. Sono queste le chiavi di volta del cambiamento in ognuno di noi. “Piccole differenze portano a grandi differenze, ma è importante che queste, a loro volta, non siano sottoposte al giudizio”, continua Brown, “Sono solo differenze. Possono essere un po’ buone e un po’ cattive, ma quello che conta è la scoperta, o meglio, la gioia della scoperta di imparare qualcosa di nuovo. Penso spesso a mia figlia quando ha cominciato a camminare: faceva qualche tentativo, cadeva e riprovava, ridendo di gioia. Imparava per piccoli tentativi, senza giudicare o essere giudicata (nessuno le ha mai detto: “Avanti, questo non è camminare!”). Dunque, notare le differenze e sospendere il giudizio ci permette, come sostengono i fenomenologi, di osservare le cose come sono, e di permettere alle cose di mostrare se stesse a noi, senza ragionare su come devono/dovrebbero essere”. Cosa dire al cliente, dunque, all’avvio di questo percorso? “Semplicemente: stai lì, goditela. Basta vivere, essere”.
Qualche consiglio per vivere meglio questa pandemia? “Quando non si possono governare le circostanze esterne, occorre dirigere la propria risposta a quella situazione. È facile cadere nella paura, è una reazione che si basa su fondamenti reali con cui dobbiamo fare i conti. È molto facile scappare e andare incontro alla rabbia, alla paura, alla tristezza e non c’è niente di sbagliato o di brutto in questo, semplicemente per stare meglio occorre tornare al presente, al qui e ora, e provare a rispondere a questo disagio chiedendoci: “Come posso aiutare, come posso aiutare me stesso, il mio circondario, cosa posso fare?”. E provare a ragionare sul fatto che è la morte a dare senso alla nostra vita. Filosoficamente” (nel senso che pone un fine, un compimento alla vita stessa; ndr)