Dynamical Neurofeedback®️ NeurOptimal®️: un nuovo approccio per gli acufeni

Gli acufeni rappresentano una sfida clinica complessa, caratterizzata da una percezione sonora soggettiva che non ha una corrispondenza esterna. Pur non essendo una patologia in senso stretto, l’acufene è un sintomo multifattoriale che coinvolge diversi meccanismi neurologici e psicoacustici. Studi recenti hanno esplorato nuove metodologie per la gestione di questa condizione, tra cui il Dynamical Neurofeedback®️ NeurOptimal®️, una tecnologia innovativa basata sull’autoregolazione a feedback del Sistema Nervoso Centrale.

Acufeni: un disturbo multifattoriale

L’acufene può derivare da diverse cause, tra cui danni al sistema audio-vestibolare, traumi, malattie metaboliche, stress e fattori psichici. A livello neurofisiologico, si ritiene che il disturbo sia mantenuto da meccanismi centrali, con un coinvolgimento delle vie uditive superiori e delle connessioni con il sistema limbico, responsabile della componente emotiva e della reazione allo stimolo uditivo.

Dal punto di vista clinico, gli acufeni vengono valutati attraverso test audiologici che ne determinano frequenza, intensità e soglia di mascheramento, con l’obiettivo di comprendere l’impatto del sintomo sulla qualità della vita del paziente.

Dynamical Neurofeedback®️: principi e metodologia

NeurOptimal®️ si basa sui principi dell’autoregolazione cerebrale e della neuroplasticità. Il sistema monitora l’attività elettrica cerebrale in tempo reale e fornisce feedback acustici in risposta a variazioni del pattern neurale. Il cervello, attraverso un processo di apprendimento implicito, è in grado di autoregolarsi e ottimizzare le proprie funzioni, riducendo l’impatto dell’acufene e dei sintomi associati, come ansia, stress e disturbi del sonno.

Durante una sessione di NeurOptimal®️, il paziente è collegato a un sistema di sensori EEG che rilevano l’attività cerebrale. Il software analizza i dati e, quando individua variabilità emergente, introduce brevi interruzioni sonore che inducono il cervello a ricalibrare la propria attività spontaneamente. Ogni sessione dura circa 33 minuti e non richiede uno sforzo attivo da parte del paziente, risultando un trattamento non invasivo e privo di effetti collaterali significativi.

Evidenze cliniche: risultati promettenti

Uno studio multicentrico condotto tra Palermo e Milano ha valutato l’efficacia del Dynamical Neurofeedback®️ su un campione di 102 pazienti con acufene. I risultati hanno mostrato miglioramenti significativi:

Il 53% dei pazienti ha riportato una riduzione dell’intensità dell’acufene e un miglioramento del benessere psicofisico, con una maggiore capacità di gestione dell’ansia e del sonno.
Il 22% ha sperimentato miglioramenti minori sull’acufene, ma ha comunque beneficiato di una riduzione dello stress e di un aumento della tolleranza al sintomo.
Il restante 25% non ha riportato benefici significativi.
Ulteriori analisi hanno evidenziato una riduzione del punteggio medio nel questionario Tinnitus Handicap Inventory (THI), con una diminuzione della percezione soggettiva della gravità dell’acufene. Anche i livelli di ansia, stress e depressione, misurati tramite la scala DASS, sono risultati significativamente ridotti dopo un ciclo di 30 sedute.

NeurOptimal®️ rappresenta un’opzione innovativa per la diminuzione della percezione degli acufeni, in particolare per quei pazienti che soffrono di una forte componente emotiva e ansiosa legata al disturbo. Sebbene i meccanismi di azione non siano ancora completamente chiariti, i dati clinici suggeriscono che tale approccio cerebrale possa contribuire a ridurre la percezione dell’acufene e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Per ulteriori approfondimenti sui risultati della ricerca e le prospettive future, è possibile consultare la sezione dedicata alle ricerche scientifiche sul nostro sito web: [RICERCHE – Dipartimento di Biopatologia & Biotecnologie Mediche].