Pietro & Neuroptimal®: storia di un bambino che valeva di più

Locatelli Mariafrancesca, fisioterapista, docente associata all’Università degli Studi di Brescia, Terapista specializzata sulle patologie infantili e P.C.I. (Paralisi Cerebrali Infantili), titolare di Poliambulatorio, Advanced NeurOptimal® Neurotrainer

PIETRO, IL BAMBINO CHE VOLEVA PARLARE

Il mio percorso di studi e successivamente l’attività professionale, mi hanno portato ad approfondire numerose metodiche riabilitative sempre più aggiornate. Nonostante la trentennale esperienza, mi rendevo conto che qualcosa di essenziale mi stava sfuggendo. Mi posi quindi la domanda più importante: “Cosa potenzialmente i miei pazienti avessero in sé stessi, ma che io non avrei mai potuto valorizzare”. Ero quindi alla ricerca di uno strumento o di una tecnica attraverso la quale fossero loro a guidarmi.

Ho incontrato Pietro per la prima volta a gennaio 2008, aveva 3 anni. Era un bambino piccolissimo con un quadro clinico importante di tetra-paresi spastica, microcefalia, cecità e mancanza di linguaggio. Sua mamma era alla disperata ricerca di una fisioterapista specializzata sulle patologie neonatali. La prima cosa che mi disse era che le avevano consigliato di usare un ausilio di postura chiamato guscio, oltre ad un bustino per la colonna vertebrale. Il mio primo pensiero fu che a quel punto tanto valeva “ingessarlo”. Dissi alla mamma che “il suo bimbo aveva tante potenzialità ed il tempo non andava sprecato”. Rimase molto colpita dalla mia affermazione e qualche giorno dopo mi chiese di prendere Pietro in carico, nonostante la lunga distanza tra la loro abitazione e il mio studio. Abbiamo iniziato un percorso terapeutico molto intensivo basato sulla mobilitazione passiva, stimoli cognitivi, trattamento a cavallo ed in acqua. Pietro è stato anche sottoposto a interventi chirurgici di allungamento tendineo. Tutto questo ci ha permesso di verticalizzarlo e di iniziare a camminare con gli ausili.

Essendo sempre alla ricerca di qualcosa che andasse oltre le mie capacità, insieme a mio marito, il dottor Francesco Lanza, veniamo a conoscenza nel 2012 del Dynamical Neurofeedback® NeurOptimal®. Abbiamo quindi iniziato a testarlo su medici e volontari e, dopo una fase di sperimentazione, ci siamo convinti che era giunto il momento di proporlo ai bambini. Nel 2015 Pietro aveva 9 anni, non parlava, scuoteva solo la testa per dire no. Non era quindi possibile definire con lui degli obiettivi. La richiesta della madre era soprattutto legata alla necessità di farlo dormire con più continuità di notte. Con questo obiettivo iniziamo il training. Dopo circa una decina di sedute non ci sono stati miglioramenti da questo punto di vista. Ma con il tempo la mamma mi racconta che c’erano momenti in cui sembrava che Pietro ricercasse il Dynamical Neurofeedback®. Un indizio importante, confermato dal fatto che quando arrivava in studio voleva la musica. C’era poi un altro aspetto sorprendente ed era la sua capacità di stare fermo per 33 minuti, ascoltando la musica con le cuffie senza mai cercare di togliersele o di strappare i cavi dei sensori, cosa che in situazioni analoghe non avrebbe mai tollerato.

Durante un trattamento riabilitativo classico in presenza della madre, Pietro dice “mamma” per la prima volta in vita sua. Ci siamo commosse entrambe. Da quel momento iniziava una vera escalation. Ogni settimana acquisiva nuove parole, pronunciate in maniera sempre più chiara ed evidente. Non solo, ma addirittura riusciva a formulare delle frasi in modo del tutto spontaneo senza aver fatto alcun percorso logopedico. Da qui altri miglioramenti emergono: a tavola è ora in grado di impugnare la forchetta e mangiare da solo, a scuola è più attivo, partecipa ed inizia a socializzare con i compagni. Il nucleo familiare attesta un miglioramento esponenziale in tutti i settori. Oggi Pietro ha 19 anni, frequenta l’Istituto Agrario a Bergamo, è incluso nella classe, ha un ottimo rapporto con i compagni, ha una vita sociale. Quella di Pietro è una continua evoluzione e questo è fondamentale per lui, per i suoi genitori ed i suoi fratelli. Pietro è un ragazzo simpatico, presente e con un sottile senso dell’ironia. Sicuramente i suoi miglioramenti continueranno, ed il merito è sicuramente della coraggiosa scelta fatta da questa famiglia e dell’immenso amore che hanno per i loro tre stupendi figli.

Fondamentale sottolineare che nel caso di Pietro non sia neanche ipotizzabile parlare di effetto placebo. Un ragazzino come lui, senza consapevolezza di cosa fosse il Dynamical Neurofeedback®, a 9 anni (non 4…), non avrebbe potuto mettere in atto i miglioramenti straordinari a livello cognitivo a cui abbiamo assistito per solo autoconvincimento. Anche per questo la sua storia è unica.

Ma più di tutto il resto posso dire di aver finalmente trovato quello che da sempre cercavo. Uno strumento o una tecnica che mi permettesse di valorizzare le risorse interne dei bambini di cui mi prendo cura. Pietro non aveva bisogno di dormire di più. Questo era il bisogno della sua mamma. Pietro voleva parlare. Io come fisioterapista non sarei mai stata in grado di innescare questo miglioramento esponenziale che ha portato Pietro ad esprimersi. Tramite NeurOptimal® sono le competenze di Pietro che si sono manifestate, a prescindere da tutto il sapere terapeutico che io ho potuto accumulare negli anni.

Grazie Pietro, finalmente ora sei tu a guidarmi.