Nel 2017 ho iniziato a utilizzare il Dynamical Neurofeedback® non lineare. L’ho sperimentato su di me e da quel momento posso dire di non avere più smesso. Oltre agli effetti sensibili, è il paradigma di questo tipo di Neurofeedback che trovo interessante e condivisibile: è un paradigma sistemico, interdisciplinare, allineato con il più ampio paradigma scientifico comunemente detto “di complessità”. Per queste ragioni, a distanza di circa un anno dal primo, ho acquistato un secondo dispositivo e ho favorito la formazione di una bravissima giovane Neurotrainer, Beatrice Ciliberti (a sinistra nella foto con la Dott.sa Saura Fornero), con la quale collaborare e ampliare la possibilità di utilizzo di questo strumento. A oggi posso dire di essere pienamente soddisfatta dei risultati di queste scelte impegnative.
In quale ambito utilizziamo il Dynamical Neurofeedback® . Sono psicoterapeuta da una trentina di anni e in questo lungo periodo il mio modo di lavorare è cambiato, nel senso che – anche grazie agli stimoli ricevuti da parte di colleghi curiosi e appassionati – ho innestato sull’originaria impostazione psicoanalitica e psicodinamica, metodi e tecniche più esplicitamente connesse con gli apporti che man mano sono arrivati dalle neuroscienze. Le neuroscienze, infatti, confermano per via strumentale ciò che la psicoanalisi ha praticato e teorizzato, ma che per via strumentale non poteva ovviamente dimostrare.
Ho utilizzato il Dynamical Neurofeedback® sia con le psicoterapie che avevo in corso sia con psicoterapie nuove e anche con persone che non facevano una richiesta di psicoterapia, ma che riferivano malesseri di varia natura, da quelli percepiti più come fisici, agli attacchi di panico, alle fobie invalidanti. Persone che avrebbero probabilmente bisogno di una psicoterapia, ma che sono in difficoltà ad affrontarla, per ragioni, direi in senso ampio, culturali, di mentalità, di abitudine a voler risolvere i problemi in modo diretto e immediato. E’ poi possibile che, anche attraverso il Dynamical Neurofeedback® non lineare, le persone maturino una domanda di approfondimento, e questo è molto positivo. Utilizziamo come supporto il Dynamical Neurofeedback® con molta soddisfazione anche con persone che soffrono di malattie degenerative come Parkinson, Alzheimer, demenza e sclerosi. In questi casi, i benefici sono evidenti soprattutto sul piano emotivo, con conseguente miglioramento delle relazioni, oltre che sulla conservazione di alcuni aspetti motori e di funzionalità vagali. I primi ad accorgersi del miglioramento sono in genere i familiari e gli amici dei malati e questo talvolta è addirittura commovente.
Infine, vorrei dire che utilizziamo il Dynamical Neurofeedback® anche con sportivi, che traggono importante giovamento dalla funzione regolatrice e stabilizzatrice dell’intero sistema neurofisiologico specifica di questo tipo di Neurofeedback.
C’è poi un altro aspetto molto importante che vorrei ricordare: nelle persone giovani che fanno psicoterapia integrata con il Dynamical Neurofeedback® , i cambiamenti migliorativi sono veloci ed evidentissimi. Il primo esempio che mi viene in mente è quello di un giovane adulto di 23 anni, molto intelligente. All’inizio della psicoterapia la sua sintomatologia presentava: ritiro sociale, dipendenza da videogiochi, masturbazione compulsiva, rilevante dipendenza da cannabis. Nei fatti, l’interruzione di ogni progettualità. E’ stato uno dei primi pazienti ai quali ho proposto il Dynamical Neurofeedback®, subito dopo aver completato la formazione. A un anno circa dall’inizio della psicoterapia abbiamo iniziato ad adoperarlo in maniera costante, con una/due sedute settimanali. Dopo un buon inizio, c’è stata una crisi importante, con un deciso peggioramento sintomatico e la volontà del paziente di interrompere. Abbiamo superato la crisi ragionandoci su e alla fine il paziente ha deciso di proseguire. In pochi mesi di lavoro intenso ha ripreso a studiare, ha chiuso con i videogiochi, ha ridotto molto il consumo di cannabis e la masturbazione e ha riaperto una vita relazionale significativa. Ora si è anche reso autonomo dalla famiglia d’origine, vive distante dai genitori, lavora e studia, ha buone relazioni amicali e nuove prospettive nella vita.
Penso che, al di là delle singole problematiche, il Dynamical Neurofeedback® sia in ogni caso di grande aiuto. Forse la sua caratteristica più evidente è che sostiene molto sul piano emotivo: non è che le emozioni negative non ci siano, ma con il Dynamical Neurofeedback® si riescono ad affrontare in una modalità meno cupa e più sorridente, il che apre e mantiene aperta la strada a decisivi processi di trasformazione. In questo senso, può anche essere interessante notare l’analogia tra il Dynamical Neurofeedback® e le pratiche di mindfulness, con il vantaggio che il Dynamical Neurofeedback® è davvero accessibile a chiunque e non richiede particolare impegno se non la continuità nelle sessioni.
Testo di Saura Fornero
psicologa, psicoterapeuta gruppoanalista, EMDR Pratictioner, Neurotrainer Dynamical Neurofeedback®, Mindfulness Clinica, docente Scuola di Specializzazione Coirag, socio fondatore Associazione Nexus Pinerolo, past president Apragi Torino